di Alberto Figliolia
S’aggricciano i cuori.
Cenere dopo il fuoco annientatore.
Sonderkommando!
Pale d’orrore.
I campi quest’anno daranno patate
dal sapore forte, aspro
e sangue gasato
nelle vene del cielo che giace.
Quante identità è in grado di raccogliere
l’urna del silenzio eterno?
Identità irriconosciute: solo un numero
stampato a inchiostro e graffi.
Una bambina prima dell’ultima doccia
cantava, la sua manina in quella
della mamma: nude poi, abbandonate
sopra la massa di corpi contorti.
E cappotti mescolati a
scarpe
capelli
occhiali
e denti d’oro
tanti denti d’oro
troppi denti d’oro
da fondere…
da fondere…
da fondere!
Fra qualche notte qualcuno
dormirà e sognerà
posando il capo sul cuscino
ripieno di tutti i capelli recisi:
ciocche
d’ogni colore
d’ogni villaggio
d’ogni città.
E forse – soltanto allora –
risuonerà
nell’arco tenebroso
della notte
la musica
dei violini
di Auschwitz.
fonte: tellusfolio.it
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