di Silvio Mengotto
Dal 20 giugno al 4 luglio 24 immagini di luoghi e volti di persone ospiti della Fondazione Sacra Famiglia in via Dante a Milano. Una grande mostra firmata dalla fotografa Margherita Lazzati.
La sete di ricerca ha portato Margherita Lazzati a superare il muro invisibile che esclude una popolazione come quella nel carcere di Opera, nelle stazioni, nei sottopassaggi, nei margini delle strade, negli sguardi smarriti e rassegnati.
Con lo stesso spirito è entrata nella Fondazione Sacra Famiglia Onlus presentandosi costantemente ogni martedì per sei mesi ha realizzato più di 3000 fotografie. La sua non è stata un’attenzione estetica ma etica con lo scopo di recuperare il senso di una realtà, quotidiana e assoluta, alla quale si avvicina con timidezza, emozione, determinazione e una lucidità quasi chirurgica.
La Fondazione nata nel 1896, di ispirazione cristiana, da 120 anni cerca di rispondere ai bisogni della società in Lombardia e Liguria e oggi, con 16 sedi e quasi 2 mila tra dipendenti e collaboratori, segue più di 9 mila persone. «Quest’anno – dice il direttore generale Paolo Pigni – ricorre non solo l’anniversario dei 120 anni dell’Istituto, ma anche il Giubileo della Misericordia: la nostra chiesa, a Cesano Boscone, è stata scelta dal Cardinale Angelo Scola come chiesa giubilare della Diocesi di Milano e credo che queste foto esprimano il significato della misericordia meglio di tante parole».
Le fotografie ritraggono ospiti, operatori e volontari della Fondazione Sacra famiglia Onlus che da oltre un secolo si prende cura delle fragilità e delle persone con disabilità complesse. Il sistema di servizi sanitari e assistenziali che l’Ente fornisce è dedicato a bambini, adulti ed anziani.
Gli scatti di Margherita Lazzati raccontano una realtà diversa attraverso gli occhi e le vite degli ultimi, delle persone più fragili. «Riguardando oggi – dice Margherita Lazzati – il materiale ottenuto, mi rendo conto che i ritratti delle persone che ho incontrato vanno oltre ruoli, problemi, disabilità: sono ritratti, come avrei potuto farli a un amico, un familiare, ciascuno con la sua singolarità, personalità, umanità».
La mostra comprende 24 scatti, in grande formato, stampati su pannelli e collocati su 12 strutture che accompagneranno i cittadini, i visitatori e turisti da Largo Cairoli a Piazza del Duomo. «Ringrazio di cuore Margherita Lazzati – conclude il direttore generale Paolo Pigni – per il suo lavoro, oltre alla Galleria L’Affiche e al Comune di Milano che ci hanno permesso di donare alla città una mostra che spero sia anche un invito ai cittadini a riflettere su quanto sia importante sostenere le persone che hanno bisogno di aiuto ma che spesso non sanno come chiederlo».
11 giugno ’16
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