di Emilio Esbardo
SPECIALE BREXIT: RIPROPONGO L’ARTICOLO SULL’INCONTRO TRA ANGELA MERKEL E DAVID CAMERON AVVENUTO L’ANNO SCORSO A BERLINO
Il primo ministro britannico David Cameron si è recato, venerdì 29 maggio 2015, a Berlino, per discutere con Angela Merkel sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea.
Tutto dipende se gli Stati membri accetteranno le rinegoziazioni degli accordi, che David Cameron vuole attuare. Per tale motivo nella sua scaletta degli impegni la visita di Stato in: Danimarca, Paesi Bassi, Polonia, Francia e Germania.
Tra le riforme vi sono clausole come quella che garantisce ai Paesi come il Regno Unito, che non adottano l’euro come moneta, l’inalterabilità delle regole del mercato unico. O quella che concede ai parlamentari nazionali il diritto di veto per nuove proposte legislative.
Inoltre, entro il 2017, i britannici dovrebbero votare se rimanere all’interno dell’Unione europea oppure no.
Sin dagli onori militari fino alla congiunta conferenza stampa si è percepito un certo nervosismo ed astio tra i due leader.
Angela Merkel vorrebbe che la Gran Bretagna rimanesse a far parte dell’Unione europea ma si è comportata in modo molto freddo e distante, quando Cameron ha dichiarato le sue proposte. D’altronde Cameron e la Gran Bretagna non hanno il diritto di pensare esclusivamente ai loro interessi a discapito degli altri Stati membri. L’unione si raggiunge solo quando si attua negli interessi generali dell’intera comunità e non solo di una parte. E’ troppo comodo far parte dell’Unione europea solo quando si hanno vantaggi in esclusiva.
Non è certamente un futuro così lontano per sapere come si evolverà la situazione: i malumori crescono velocemente in tutto il continente basti pensare alle recenti elezioni in Polonia, dove a vincere è stato il conservatore euroscettico Andrzej Duda.
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