di Emilio Esbardo
Il 17 novembre 2014, si è tenuto un incontro, organizzato dal circolo PD di Berlino, con Eva Högl, deputata e Vice Presidente del gruppo Parlamentare della SPD (Partito Socialdemocratico di Germania), per discutere della recente approvazione della legge sul “salario minimo”. Dopo l’evento l’on. Eva Högl, mi ha gentilmente concesso un’intervista.
L’SPD fa parte del nuovo governo tedesco, costituito dalla Grande Coalizione (in tedesco si utilizza spesso il termine GroKo, abbreviazione di Große Koalition) formata dai Cristiano Democratici CDU/CSU e dal Partito Socialdemocratico SPD.
On. Högl, ultimamente ho letto un articolo sulla rivista Stern, intitolato “Via gli stranieri – e poi? Milioni di tedeschi desiderano una nazione senza stranieri”. Dal suo punto di vista, come sarebbe una Germania senza stranieri?
L’immigrazione è fondamentale per la Germania. Noi abbiamo bisogno di maggiore immigrazione e non minore. Ed io sono contenta che la maggioranza dei tedeschi la pensi allo stesso modo. Noi siamo un Paese d’immigrati e tutti coloro i quali giungono qui sono i benvenuti; sia chi è alla ricerca di un lavoro, sia chi lo ha già trovato. Ma anche coloro i quali cercano protezione e sono rifugiati. Sono i benvenuti in una nazione, in linea di principio, aperta.
Cosa fa il partito SPD per favorire l’integrazione degli stranieri a livello nazionale?
Noi siamo interessati a far sì che le persone che si trasferiscono in Germania, s’integrino bene e il più velocemente possibile nella nostra società. Ma è molto importante che anche noi cambiamo, che noi tedeschi ci apriamo ad altre culture, ad altre religioni. L’integrazione non è una strada a senso unico, bensì un venirsi incontro a vicenda. Certamente, nella nostra società, dobbiamo fare ancora altri passi, ma abbiamo già imboccato il giusto sentiero.
Secondo lei, l’Europa ha ancora un futuro? Non è minacciata da partiti estremisti e populisti di destra?
Io prendo sul serio sia i nazionalisti, sia i populisti di destra in Europa e penso che possano rappresentare un pericolo, come ad esempio il Front National in Francia; perciò dobbiamo combatterli. Dobbiamo convincere i cittadini che questo è il cammino sbagliato e che la strada da seguire è un’Europa unita con società tolleranti.
La legge sul salario minimo, che entrerà in vigore il primo gennaio 2015 in Germania, avrà conseguenze anche negli altri Paesi europei, ad esempio l’Italia?
La legge sul salario minimo è valida per la Germania e dunque anche per gli stranieri che si recheranno qui per lavorare. Non credo che, indirettamente, avrà conseguenze sull’Italia o altri Paesi.
Vi è una buona intesa tra il PD e l’SPD?
Tra di noi vi è un’ottima collaborazione ed ottimi contatti, ad esempio tra il nostro Sigmar Gabriel e Matteo Renzi.
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