di Maria Luisa Melo
LA MORTE ( vestito di frac o smoking o blu oscuro, con un fiore all’occhiello oppure una sciarpa bianca di seta).
LA POETESSA:
QUANDO MORIRO’ ( Dal libro: CHIAMALO SE VUOI…, AMORE…)
Quando morirò
VOGLIO
che vengano rispettate
le mie ultime volontà:
“Non venite al mio funerale
vestiti di lutto-nero
bensì dai colori
della Primavera e dell’Autunno…
Non piangete
anzi !!!
asciugate le vostre
lacrime
con i petali vellutati
della viola del pensiero,
il mio fiore preferito…
Non portate alla mia bara
dei fiori…
… ma i baci
dei bambini
che sono…
LA VITA…!!!
Quando mi seppelliranno,
sarò molto contenta di sentire e di
vibrare
nel “Requiem di Verdi”.
Vi confesso sottovoce che…
mi piacerebbe che lo eseguisse
un’ Orchestra Sinfonica e Coro al
Completo!!!
ma
mi accontenterò
anche di una registrazione
E quando
ritornerete alle vostre case…
… Bevete alla Mia Salute…
Sì!!!
Alla
Salute della
Mia Nuova Vita…
Questo è il
mio profondo e sincero desiderio…
e vi ringrazio
con tutto il mio cuore
e la mia anima
di
Poetessa Lirica…!!!
Fu
Maria Luisa Melo,
una romantica-sognatrice
e idealista…,
che per sbaglio
è nata in questo Mondo…,
il 17 Aprile 1958, a Rosario,
Argentina, ed era Autunno…”
——–
——–
LA MORTE:
Salve Poetessa, rivedendo le tue ultime volontà
Qualcosa d’aggiungere?
LA POETESSA:
– Non dirmi che sei venuto a
prendermi, proprio oggi…, sta sera…
e qui…???!!!!
Non si fa così… all’improvviso.
– Tu sai che ci tengo tanto ad
essere chic perché lo sono e quindi,
se devo venire da te, finalmente da
Te!!!, lo voglio fare con un certo
stile.
LA MORTE:
– Mia cara Poetessa, mi dispiace
deluderti ma non sono venuto a
portarti con me.
Siccome ero nei paraggi e ho
sentito parlare IL SILENZIO di sé.
Mi sono detto: “ perché non ci vado
anche io a fare il mio monologo-
dialogato con la Poetessa?”.
Ed ECCOMI!!!
– So che tu non hai paura di me.
So anche che hai capito qualcosa
senza comprendere del tutto e fino
in fondo il perché?
Mi riferisco a tutte le volte che stavi
per venire con me.
E quando credevo di prenderti per
c’è stato e c’è tuttora un
“INTERMEZZO”, che non dipende da me.
Il mio nome fa paura, orrore e molti
farebbero carte false per non
vedermi e soprattutto per evitare il
nostro inevitabile appuntamento.
Sono LA MORTE, con l’articolo
femminino ma ciò non significa che
ho le sembianze di una donna.
Neppure tu mi vedi così.
Anzi, io per te sono un galante
uomo vestito come per andare a un
Galà dell’Opérade Paris.
Approfitto di quest’incantevole
rende-vous per chiarire alcune cose
su di me.
E a tale proposito, faccio mie le
parole di Sebastiano B. Brocchi:
E quindi, molti commettono l’errore
di considerami come l’opposto della
dimenticando che l’opposto di
me è la nascita e non la vita.
La vita è un fiume.
La nascita è la sua sorgente.
Ed io, la morte sono la sua foce.
Tanto la nascita come me non
siamo altro che soglie. (*).
Mia carissima, ti devo confessare
qualcosa di molto intimo…
Quel dispiacere come se fosse una
sconfitta che alle volte diventa un
profondo dolore…
LA POETESSA:
Oh mio caro…
Non sapevo che avevi delle
emozioni…
(Tra lo scandalizzata e sorpresa)
Hai pure dei sentimenti???
LA MORTE:
Ebbene sì…
Siccome sono una “soglia”, un
“passaggio”, talvolta provo dolore
perché non sono IO che decido “ il
“quando” e “il come”….
Non sono IO che ha deciso o
decide chi UCCIDERE.
Non sono IO che ha Pianificato i
GENOCIDI.
IO sono naturalmente me stesso
nelle malattie, negli incidenti
veramente accidentali e soprattutto,
sono naturalmente me stesso…
… quando LA NATURA si agita
oppure l’agitano e quindi… diventa
VIOLENTA.
(Dolcemente) LA POETESSA:
Ma so che milione e milione di volte
sei stato EROICO.
Mi riferisco tutte le volte che molti
hanno scelto TE in nome delle
LIBERTA’ !!!
Altri ti hanno scelto come un modo
di accettare passivamente la
violenza su di sé, senza reagire con
la violenza e senza provocare
violenza su altri.
Mio caro amico, pure io ti devo
confessare e forse assumermi la
responsabilità.
La mia SENZ’ALTRO!!!, ma anche
quella degli altri…. i così detti miei
“colleghi poeti…”
Noi poeti nei nostri versi ti abbiamo
desiderato in modo ardente e
ardito…a volte…, più di un vero
amante…
Come si TU fossi l’unica soluzione
per amare…
Per amare… per l’eterna…
ETERNITA’….
Ricordi questa mia poesia…
PERCHE’ NON MI VUOI…? (Dal
libro: CHIAMALO SE
VUOI…, AMORE..)
Perché non mi vuoi…?
Io sono pronta
per venire da
TE!!!
Stai tranquillo…
… nessuno se ne accorgerà
del mio viaggio…
… Lascio tutto
per Vivere con Te…
ad esempio:
i miei “divulette tout vite”
le mie impronte
sul Mare della Vita
le mie infinite carezze infinite
il mio sorriso luccicante
le mie mani ballerine
i miei “pas de deux” in solitario
il mio sguardo birichino
la mia materna-maternità
senza essere mai stata madre
le musiche baciate e possedute
le mie scarpette consumate
le mie poesie amate
e quelle che ho scritto
strada facendo…
Ah… sì
mi dimenticavo
i miei amori mascolini…
… stai tranquillo
Nessuno mi ha amato veramente,
vale a dire:
nessuno ha avuto
il grintoso coraggio –passionale
di baciare la mia anima…
… Perciò
prendi
la mia mano sinistra,
quella del mio cuore…
… e portami con te
caro-dolce-amico…
MORTE…
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LA MORTE:
Certo che la ricordo benissimo e
ogni volta che l’ascolto… provo
un’infinita tenerezza nei tuoi
confronti…
Mia carissima poetessa in questa
poesia tu esprimi essenzialmente la
tua stanchezza-depressione del
vivere in un piccolo mondo creato e
nutrito da mediocri uomini e donne.
E soprattutto, la tua lunghissima
solitudine, la tua tristezza nostalgica
per un vero AMORE.
Tu non mi hai mai cercato…
Hai pregato a Dio perché venissi a
prenderti.
Ma neppure mi hai schivato,
evitato… anzi eri lì…
LA POETESSA:
Allora….
Quando…?
Come….?
LA MORTE:
Quando sarà…
Come dovrà essere…
Forse…. forse…. per il fatto che sei
molto romantica e perché già ho
visto come vorresti venire con me…
Forse… lo farò…
(Esuberante di gioia) LA POETESSA:
– Davvero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi porterai danzando il valzer Le
Rose del Sud di Johann Strauss???
LA MORTE:
Forse… forse…
Ma di una sola cosa sono più che
certo…
Che quando verrò da te… ti darò il
mio braccio e mentre ci
incammineremo verso IL
PASSAGGIO…
Tu mia cara poetessa… con il tuo
modo così particolare di parlare…
mi farai VIVERE!!!!
DALLE RISATE!!!
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Altre pubblicazioni di Maria Luisa Melo su il nuovo Berlinese:
http://www.ilnuovoberlinese.com/category/maria-luisa-melo/
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Sull’autrice:
Maria Luisa Melo, nata il 17 aprile 1958 a Rosario in Argentina, ha vissuto sulla sua pelle il violento colpo di stato militare della sua patria. Nonostante le avversità è riuscita a terminare gli studi di Scienze Politiche. Dopo aver insegnato Storia Moderna e Contemporanea europea ed aver svolto ruoli diplomatici, si è trasferita in Italia come Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Sassari. Nel 1992 ottiene la cittadinanza italiana, insegna, tra l’altro, Diritto Comunitario, Diritto Internazionale e inizia a pubblicare molti libri.
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