di Emilio Esbardo
Il 12 novembre 2014, Aydan Özoğuz, l’incaricata del Governo federale per l’integrazione, ha premiato, presso la Cancelleria federale, otto persone per il loro impegno con persone di origini straniere: Sarah Abel di Berlino, Abdullah Altun di Duisburgo, Danae Christodoulou di Luneburgo, Phedon Codjambopoulo, Salih Elmascan di Colonia, Mathilde Killisch di Fürstenwalde/Spree, Helmut Nölling di Kreuztal e Simone Treis di Colonia.
Il tema centrale di quest’anno è l’istruzione e dunque la premiazione di progetti e idee che promuovono la formazione tra persone di origini straniere.
Subito dopo la premiazione si è tenuto un incontro stampa, organizzato dalla Federazione delle Associazioni imprenditoriali BUV – Bundesverband der Unternehmervereinigungen, con Abdullah Altun di Duisburg e Cemile Giousouf, deputata tedesca e Presidente dell’organo della CDU, che si occupa dell’integrazione degli immigrati in Germania.
Cemile Giousouf aveva partecipato il 22 ottobre all’evento della CDU “Zugewandert – Angekommen?! – Chancen der Vielfalt” (Emigrato – Arrivato?! – i vantaggi della diversità), su cui avevamo pubblicato un articolo.
E proprio nell’incontro con Abdullah Altun si è discusso delle possibilità e delle potenzialità nelle diversità nelle imprese e nella società.
Altun è stato premiato con la Medaglia 2014, perché attraverso la sua impresa “Altun Gleis- und Tiefbau GmbH”, ha favorito l’integrazione in società di persone di origini straniere con disagi familiari e scolastici. Alcuni di loro avevano avuto anche problemi di droga.
Secondo Altun, la formazione scolastica e professionale è fondamentale per l’inserimento in società, e lui si batte per promuoverla tra le persone disagiate.
Il suo obiettivo futuro è di fondare una scuola elementare e di favorire l’offerta di corsi d’inserimento professionali. Per lui, impegnarsi nel dare una possibilità ai giovani, è un dovere. Sente il bisogno di dare il suo contributo ad una nazione, che gli ha garantito la sicurezza, l’assistenza sanitaria, la possibilità di frequentare la scuola e di formarsi professionalmente.
Quando è giunto 36 anni fa in Germania a Duisburg con la sua famiglia aveva 12 anni, non parlava la lingua e non aveva amici. All’inizio sarebbe voluto ritornare in Turchia, perché gli ostacoli da superare gli sembravano troppo ardui. Con il tempo, però, e molta forza interiore, è riuscito a concludere gli studi liceali e a terminare la formazione, con il massimo del punteggio, come ingegnere della linea ferroviaria della Deutsche Bahn.
Ora sente il dovere di far sì che i ragazzi di origini straniere possano avere la possibilità di realizzarsi come lui e di non finire ai margini della società.
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