Ai Weiwei Drifting - Ai Weiwei alla deriva

Ai Weiwei - foto: Emilio Esbardo

di Emilio Esbardo

Ai Weiwei, nato a Pechino il 28 agosto 1957, è forse al momento l’artista e attivista cinese più conosciuto a livello internazionale. Nel 2009, le autorità ne avevano oscurato il blog. Grandissima risonanza mediatica aveva avuto, poi, il suo arresto nel 2011.


A metterlo nei guai con le autorità cinesi sono state le sue aspre critiche contro l’assoluta mancanza di libertà di pensiero e di espressione artistica in Cina.

Ai Weiwei Drifting inizia con la scena dell’artista che si lascia andare alla deriva su un gommone per tentare di comprendere cosa provano gli immigrati, quando, a rischio della vita s’imbarcano verso l’Europa, fuggono da guerre e abbandonano la loro patria e i loro affetti.

Ai Weiwei tra gli spettatori - foto: Emilio Esbardo

Ai Weiwei e la moderatrice Michaela Küfner - foto: Emilio Esbardo

Il prof. Martin Rennert, Bettina Kolb, Ai Weiwei, Eva Mehl - foto: Emilio-Esbardo

Il documentario è, però, anche un viaggio intimistico sull’artista; ricostruisce le fasi principali della vita di Ai Weiwei attraverso foto e testimonianze dell’epoca.

È un viaggio che ha come tappe importanti città: New York, Pechino, Londra, Parigi ed infine Berlino. Luoghi che Ai Weiwei conosce approfonditamente e che hanno forgiato la sua personalità umana ed artistica.

La prima metropoli che ha avuto un forte ascendente su di lui è stata New York, dove si era trasferito nel 1981 per frequentare la Parsons The New School For Design e l’Art Students League, due prestigiose scuole di design. Nonostante New York sia stata fondamentale per la sua formazione artistica, si era trovato a disagio. Non era riuscito a trovare una dimensione umana; la gente sembrava troppo occupata a fare soldi.

Ai Weiwei - foto: Emilio Esbardo

Invece, si sente come se fosse a casa a Berlino, dove si è trasferito nel 2015, quando il regime cinese gli ha restituito la sua carta d’identità, concedendogli di espatriare dopo anni di prigionia. Dal primo novembre 2015 lavora come professore presso l’Università delle belle arti della capitale tedesca.

Naturalmente gli manca molto la sua patria e sua madre. La figura che lo ha maggiormente influenzato è quella di suo padre, il poeta Ai Qing.

Di questo e molto altro racconta il documentario Ai Weiwei Drifting, prodotto dalla Deutsche Welle e girato dalle registe Eva Mehl e Bettina Kolb.

Ai Weiwei durante un selfie - foto: Emilio Esbardo

Ai Weiwei mentre firma autografi - foto: Emilio Esbardo

Ai Weiwei durante un selfie - foto: Emilio Esbardo

Sono stato invitato alla prima, martedì 13 giugno 2017 al cinema degli Hackesche Höfe. Dopo la visione, c’è stato un interessante dibattito alla presenza delle due registe, di Ai Weiwei e del prof. Martin Rennert, direttore dell’Università delle belle arti. La discussione è stata moderata da Michaela Küfner.

A fine serata, agli spettatori è stato offerto un buffet, durante il quale Ai Weiwei non si è sottratto a numerosi selfie.

Link Homepage: www.dw.com/de/themen/ai-weiwei/s-38774058

A fine serata - foto: Emilio Esbardo

A fine serata - foto: Emilio Esbardo

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