Berlinale al femminile: Vic+Flo ont vu un ours

Come aveva già anticipato il direttore Dieter Kosslick, nella nostra intervista, la 63esima edizione della Berlinale, avrebbe visto protagoniste le donne, che sono state chiamate ad interpretare o a dirigere molti temi femminili di grande attualità.

Abbiamo scelto ed analizzato brevemente per voi lettori quattro film: Layla Fourie; Vic+Flo ont vu un ours; Gloria; La Religieuse.

In questo articolo parliamo di Vic+Flo ont vu un ours.

Vic+Flo hanno visto un orso è la pellicola realizzata da Denis Côté, nato nel 1973 in Canada nella regione del Québec. È un autore già abbastanza conosciuto a livello internazionale, che ha ottenuto, tra l’altro, il premio per la migliore regia al Festival di Locarno.

Vic+Flo, si sussurra essere uno dei film più apprezzati alla Berlinale dalla critica specializzata e dalla giuria.

Le attrici Pierrette Robitaille e Romane Bohringer hanno recitato benissimo dei ruoli molto difficili da interpretare.

La sessantunenne Victoria è stata appena rilasciata dal carcere. Dopo essersi stabilita a casa di suo zio, paralitico, nei boschi della provincia francocanadese, rincontra la sua compagna Florence, molto più giovane di lei. Le due donne si sono conosciute in carcere. La differenza di età le porta a due stili di vita opposti: Vic vuole avere una vita tranquilla, appartata da tutti, Flo, al contrario, ha una vita più movimentata. Le piace bere ed ha anche avventure sessuali con uomini.

Ben presto, alla storia, si aggiungono altri due personaggi chiave: un poliziotto che ha il compito di guidare le due protagoniste nel loro reinserimento nella società civile e Marie St. Jean, che sbuca all’improvviso con la scusa di dover effettuare dei prelievi sul terreno circostante.

La trama prosegue con dei colpi di scena: Marie St. Jean, infatti, gambizza Flo, senza nessun motivo apparente se non quello di vendicarsi. Dopo che Flo si è tolto il gesso, Marie St. Jean, piazza diverse trappole nel bosco. Sia Vic che Flo rimangono intrappolate e perdono la vita in modo straziante.

Il regista Denis Côté racconta una storia inserita nell’ambiente della provincia canadese, dove è nato e cresciuto e che conosce molto bene, al cui centro vi è la storia d’amore tra due donne.

di Emilio Esbardo

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